Pubblicato lo European Consumer Payment Report (ECPR) 2023
Dalla ricerca è emerso che il 51% degli intervistati, dichiara di avere meno denaro da spendere rispetto a un anno fa e il 30% dei consumatori in difficoltà ritiene accettabile saltare i pagamenti delle bollette, in linea con la media europea
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In Italia e nel resto d’Europa quasi il 50% degli intervistati, soprattutto tra i Millennial e la Gen Z, subisce gli effetti della penetrazione della subscription economy, per i quali è difficile tenere traccia della spesa totale sugli abbonamenti digitali accumulati nel tempo.
L’educazione finanziaria in Italia e nel resto d’Europa incide positivamente non solo sulla gestione delle proprie risorse, ma contribuisce anche al benessere mentale e all’ottimismo sul futuro.
· In Italia il 68% dei consumatori sta cercando di tagliare le spese di tutti i giorni, e il 60% dovrà attingere ai propri risparmi per far fronte al pagamento delle bollette e delle spese essenziali.
· Il 41% è in pareggio o spende più del proprio reddito mensile, superando in media di 267 euro il proprio budget.
· Un consumatore su quattro dichiara di non aver pagato una bolletta in tempo, dato tuttavia in miglioramento rispetto al 2022.
· Il 73% dei consumatori afferma che non acquisterebbe più dalle aziende che attuano strategie di aumento indiscriminato dei prezzi (inflazione da avidità o “greedflation”) approfittando del contesto economico.
Milano 30 novembre 2023 – Intrum – il principale operatore europeo dei servizi al credito - annuncia i risultati dell’European Consumer Payment Report (ECPR), ricerca basata sulle esperienze di spesa di 20.000 consumatori in 20 Paesi europei.
I risultati dipingono un quadro poco incoraggiante del benessere dei consumatori italiani di fronte al duplice effetto dell'aumento dei tassi d'interesse e dell'inflazione.
La flessione economica pesa sulle finanze delle famiglie
Rispetto a un anno fa, il 51% degli intervistati afferma di avere meno denaro a disposizione dopo aver acquistato i beni essenziali e pagato le bollette. Il dato è allineato alla media europea (49%) e a quello di Francia (49%) e Germania (52%). Il 71% potrebbe cancellare le spese dedicate alle vacanze, e il 77% dichiara che potrebbe spendere meno per il Natale.
Per altri, la realtà è ancora più dura: il 68% sta cercando di tagliare le spese di tutti i giorni e il 60% dovrà attingere ai propri risparmi per far fronte alle esigenze essenziali e saldare i pagamenti dovuti.
La ricerca mostra che quasi un intervistato su 5 afferma di aver chiesto un prestito negli ultimi 6 mesi per pagare le bollette, e che nell’ultimo anno il 28% non è stato puntuale nel pagamento, inoltre il 25% prevede di contrarre nuovi debiti per soddisfare le spese quotidiane.
In Italia il 17% degli intervistati spende più di quanto guadagna semplicemente per soddisfare gli impegni essenziali, l’importo medio in eccesso è pari a 267 euro, un dato analogo a quanto spendono in eccesso i francesi (265 euro), ma superiore ai 208 euro dei tedeschi.
L’economia digitale crea ulteriori sfide
Il documento riporta anche un dato che riguarda quasi la metà degli intervistati, soprattutto tra la Gen Z e i Millennial, per i quali è difficile tenere traccia degli abbonamenti accumulati sulle piattaforme digitali, conseguenza della crescente penetrazione e ascesa della cosiddetta subscription economy. E la sempre maggiore diffusione dei sistemi di pagamento come i buy now / pay later (BNPL) rende più difficile (per il 20% dei consumatori in Italia e addirittura per il 35% in Europa) il monitoraggio delle spese complessive.
Sempre più consumatori in difficoltà sono convinti che sia accettabile saltare i pagamenti delle bollette. Cambiamento della norma sociale e attrattiva verso pagamenti flessibili
Saltare i pagamenti è una nuova prassi per alcune famiglie europee, tra cui anche quelle italiane. Quasi un terzo degli intervistati in Italia (28%) afferma di aver mancato il pagamento di almeno una bolletta negli ultimi 12 mesi, dato che tuttavia risulta in miglioramento rispetto agli ultimi anni. La media europea invece è in controtendenza e sale al 35%. Sono soprattutto i paesi del nord Europa e dell’Europa centrale a peggiorare la performance rispetto al 2022.
Tre su dieci affermano che si sentirebbero oggi meno in colpa di alcuni anni fa per aver saltato il pagamento di una bolletta, una tendenza preoccupante per i creditori e le aziende.
L’attenzione dei consumatori si focalizza sulla “Greedflation”
Più del 73% degli intervistati italiani (rispetto al 68% in Europa) afferma che smetterebbe di acquistare da aziende che praticano strategie di “greedflation”, ovvero l’aumento indiscriminato dei prezzi per sfruttare a proprio vantaggio l’inflazione generale aumentando i margini di profitto.
Diversamente le aziende che si pongono come “alleate” dei consumatori potrebbero essere avvantaggiate, visto che il 78% degli intervistati ritiene che offrire flessibilità nei periodi di rallentamento economico sia una questione di responsabilità sociale. E sempre la flessibilità dei pagamenti costituisce una crescente attrattiva per i consumatori, specie per quelli più giovani, che si dichiarano propensi a spendere in maniera flessibile nel 45% dei casi.
I consumatori con una buona educazione finanziaria saranno avvantaggiati
I risultati del sondaggio indicano come l’alfabetizzazione finanziaria conferisce agli individui la capacità di superare con fiducia le sfide economiche. Rafforza la sensazione di avere il controllo delle finanze personali, consentendo agli individui di adattarsi, pianificare e compiere scelte strategiche per salvaguardare il loro benessere finanziario. Solo il 29% degli intervistati afferma di avere solide competenze, mentre più della metà (57%) ritiene di essere molto competente nel tenere traccia delle spese e soddisfare tutti gli impegni finanziari.
Il divario di alfabetizzazione finanziaria si manifesta anche nei mancati pagamenti: le persone prive di alfabetizzazione finanziaria sembrano pagare le bollette in ritardo più spesso di quelle con una buona alfabetizzazione, il 17% hanno mancato il pagamento di una bolletta nell’ultimo anno, contro l’8% di coloro che hanno un buon livello di conoscenza finanziaria.
La disparità emerge anche dal grado di ottimismo dei consumatori rispetto al futuro: le persone con una scarsa educazione finanziaria sono molto meno inclini a confidare in un miglioramento della loro situazione economica nell’anno a venire. La fiducia nelle proprie capacità finanziarie si traduce in una condizione mentale più forte e di minore stress. Questo testimonia che l’educazione finanziaria sia un investimento non solo nel proprio benessere finanziario, ma anche nella qualità di vita più in generale e nell’ottimismo rispetto al futuro.
Un terzo dei consumatori crede che la propria situazione finanziaria migliorerà nei prossimi 12 mesi, mentre la maggior parte prevede che l’inflazione durerà potenzialmente per diversi anni ancora. Il 67% ritiene che sarà difficile diventare benestanti, a prescindere da quanto si impegnerà nel suo lavoro o da quanto cercherà di risparmiare per il futuro.
Giovanni Gilli, Presidente di Intrum Italy, ha commentato: "L’aumento dell’inflazione e il conseguente aumento dei tassi di interesse comincia a incidere negativamente e in modo visibile sul potere di spesa e, generalmente, sulla salute finanziaria dei cittadini europei, inclusi quelli italiani. Dal nostro osservatorio risulta evidente come sia in atto un cambiamento negli atteggiamenti sociali dei consumatori con un crescente apprezzamento nei riguardi delle aziende che concedono soluzioni di pagamento più flessibili. Dalla ricerca emerge chiaramente come l’educazione finanziaria migliori la consapevolezza delle persone sulla gestione delle proprie risorse. Intrum promuove l’educazione finanziaria già a partire dalle nuove generazioni, per dare ai giovani gli strumenti giusti su cui basare le scelte virtuose per il loro futuro".
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L’European Consumer Payment Report 2023 è uno strumento che permette di conoscere la vita quotidiana dei consumatori europei, le loro spese e la loro capacità di gestire le finanze domestiche su base mensile. Il rapporto si basa su un'indagine esterna condotta da Longitude in 20 Paesi europei. All'edizione 2023 dell'indagine hanno partecipato in totale 20.000 consumatori. Il lavoro sul campo per lo studio è stato condotto tra il 19 luglio e il 1° settembre 2023.
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Intrum è il leader europeo nel settore dei credit services con una presenza in 20 mercati europei. Intrum sostiene le aziende e i privati offrendo soluzioni progettate per migliorare i flussi di cassa e la redditività a lungo termine e prendendosi cura dei propri clienti. Garantire che le persone e le imprese ottengano il supporto di cui hanno bisogno per affrontare i problemi finanziari è una parte importante della missione della Società. Intrum ha circa 10.000 professionisti dedicati che collaborano con circa 80.000 aziende in tutta Europa. Nel 2022 i ricavi sono stati pari a 1,75 miliardi di Euro. Intrum ha sede a Stoccolma, e il titolo Intrum è quotato al Nasdaq di Stoccolma. Intrum Italy i cui azionisti sono Intrum Group (51%) e Intesa Sanpaolo (49%) ha quasi 900 collaboratori e 23 uffici in 22 città italiane.