Migliorano i tempi di pagamento della PA in Italia
Tutti i dati del nostro European Payment Report
Economia: cash flow delle imprese italiane sotto stress ma migliorano i tempi di pagamento soprattutto della P.A.
Confermata la resilienza e la vocazione internazionale delle nostre aziende
Intrum pubblica il suo European Payment Report (EPR): potete scaricarlo qui
Milano, settembre 2020. Il PIL italiano secondo il Fondo Monetario Internazionale si contrarrà del 9,1% nel 2020 cosi come la disoccupazione crescerà del 12,7% ma secondo i dati raccolti per l’edizione italiana dell’ ultimo European Payment Report (EPR) da Intrum l’83% del campione italiano pensa che l’Italia sia già in recessione. Si tratta di un dato più alto della media europea.
Nella fase pre Covid-19 (febbraio 2020) il 26% degli intervistati del campione in tutta Europa sosteneva che la recessione avrebbe avuto un impatto severo sulla propria attività ma durante la fase Covid-19 il dato passa al 44%. Più della metà degli intervistati comunque ( il 56% ) dice che il loro paese è già in recessione o lo sarà entro un anno (questo dato nel 2019 era pari al 28%).
Sono queste alcune evidenze italiane dell’ ultimo European Payment Report (EPR) di Intrum, il principale operatore europeo nei credit services che annualmente in 29 paesi europei intervista le aziende sul tema dei pagamenti. Per l’edizione 2020 sono stati intervistati 9980 rappresentanti di PMI e grandi aziende europee (C level, Responsabili amministrativi, Responsabili crediti, risk manager). Sono state 864 le risposte in Italia.
Le sfide per le aziende
Dalle interviste effettuate in tutta Europa emerge comunque che il cash flow delle aziende è in pericolo e, pertanto, aumenta l’impegno per gestire al meglio la liquidità disponibile. Resta comunque il fatto afferma Marc Knothe, CEO di Intrum Italy- che in seguito al blocco dei licenziamenti, alle moratorie sui crediti, ai sussidi erogati ai lavoratori autonomi ed a tutte le misure prese dal Governo la recessione percepita in tutta la sua gravità dai rispondenti al sondaggio, non si è ancora manifestata interamente e pochi giorni fa il MEF si è dimostrato fiducioso su un rimbalzo robusto del PIL nel terzo trimestre del 2020”.
Inoltre, i pagamenti in ritardo provocheranno una perdita di fatturato del 44% fra le aziende italiane. Si tratta di un dato più alto del resto d’Europa dove la perdita sarà del 33%. Quasi i due terzi (64%) degli intervistati italiani considerano i debitori in difficoltà come una delle maggiori sfide da cogliere nei prossimi 12 mesi e il 61% del campione ritiene che sia alto il rischio di una recessione paneuropea per le aziende e, inoltre, il 43% pensa che in un ambiente commerciale come quello attuale ci sia un rischio alto. Anche qui si tratta della percentuale più alta in Europa. Infine Il 24% dei nostri rispondenti si aspetta una crescita dei pagamenti in ritardo nei prossimi 12 mesi, una percentuale al di sopra del 5% della media europea.