European Consumer Payment Report 2018

Natale 2018: il 58% degli italiani compra online più dello scorso anno ma la fiducia sul miglioramento della situazione economica è fra le più basse in Europa

Il 58% compra online più dello scorso anno.Quasi la metà pensa che i social creino una pressione per consumare di più.La metà degli intervistati crede che in seguito ai dazi si consumerà meno di prima.

Milano, dicembre 2018. Gli Italiani non hanno fiducia nel miglioramento della nostra situazione economica e solo il 15% del campione intervistato concorda sul fatto che l’economia si stia riprendendo. Sono questi i risultati italiani dello European Consumer Payment Report il report annuale che Intrum, il maggiore operatore nei credit services in Europa, pubblica in 24 paesi.

L’Italia è superata solo dalla Grecia dove il 10% degli intervistati afferma che l’economia del paese sta migliorando.  La media europea degli intervistati che afferma che l’economia nel proprio paese sta migliorando è del 30%

Intrum ha intervistato 24,398 consumatori di 24 paesi europei (Oltre 1000  in Italia) per conoscere il loro stile di vita, la tipologia delle  loro spese e la capacità di gestire le finanze personali su base mensile. Questi dati complessivi sono rappresentati nel European Consumer Payment Report (ECPR) 2018.

La sfiducia sulla ripresa dell’economia non scoraggia gli acquisti sugli ecommerce

La sfiducia nel miglioramento dell’economia non scoraggia gli acquisti online, infatti il 58% degli intervistati italiani dichiara di aver aumentato i propri acquisti online rispetto a un anno fa, ciò rappresenta la percentuale più alta rispetto agli acquisti online di tutti i paesi europei intervistati. La media europea infatti si attesta al 41%. D’altro canto Internet ha reso il mondo più “piccolo” e i negozi online si stanno sempre più diffondendo. Ci sono molte cose che possono influenzare il nostro comportamento di acquisto online, ad esempio convenienza, prezzo, opzioni di pagamento e disponibilità del prodotto.

Il 50% degli intervistati usa la carta di credito per gli acquisti online e  quasi la metà degli intervistati (47%) pensa che i social media creino una pressione per consumare più del dovuto e con la stessa percentuale si pronunciano coloro che credono che lo shopping online renda troppo facile l’accesso al credito (47%).  Si è anche  preoccupati dal facile accesso al credito tramite gli smartphone (42%). Il 40% degli intervistati non ha alcuna preferenza riguardo al paese di provenienza del rivenditore online, tant’è che il 34% degli intervistati ha fatto da 1 a 5 acquisti negli e-commerce di altri paesi.

Il tema dei dazi: alla fine faranno consumare meno di prima.

Il 49% degli intervistati pensa che in seguito ai dazi che sono in via di introduzione in diversi paesi si consumerà meno di prima, il 45% pensa che ridurranno la varietà di servizi offerti e il 60% crede che i prezzi dei beni saranno più costosi. Il 51% crede che i dazi avranno un impatto negativo sulla propria economia domestica.

Prestiti disponibilità finanziarie e investimenti

Gli italiani appaiono comunque più prudenti nel sottoscrivere prestiti, infatti ben l’83% di costoro negli ultimi sei mesi non ha preso a prestito denaro o sforato il plafond della carta di  credito per pagare le spese. Approssimativamente oltre alle spese del mutuo gli italiani hanno preso in prestito 2880 euro negli ultimi sei mesi (erano 2372 nello stesso periodo del 2017).

Interessante notare come dopo la banca sia la famiglia con gli amici a concedere i prestiti in caso di bisogno.

 Fra le motivazioni per cui si prestano i soldi la prima è il pagamento delle bollette seguita dall’affitto, dalle tasse e dalle spese mediche.

Il 48% degli intervistati pensa di avere abbastanza denaro per condurre una vita dignitosa mentre il 50% di costoro non sta pensando di trasferirsi in un altro paese a causa della situazione finanziaria che il paese sta vivendo.

Il 23% di costoro pensa che avrà una situazione finanziaria migliore di quella dei propri genitori (dato in calo rispetto 29% dello scorso anno) mentre il 33%, rispetto al 34% dello scorso anno, pensa che i figli avranno una situazione finanziaria migliore della propria.

Per quanto riguarda i risparmi il 54% degli intervistati risparmia (rispetto al 53% dello scorso anno) e in media risparmia 325 euro. Il 50% sostiene di poter affrontare spese impreviste utilizzando la metà del salario netto mensile senza chiedere denaro in prestito.

Il 31% degli intervistati investe i propri risparmi nei conti di risparmio (era il 33% lo scorso anno) mentre il 24% mantiene la liquidità nei conti correnti (26% lo scorso anno). Il 21% nei fondi (23% lo scorso anno) il 7% nel Real Estate.