UTP: nuova sfida per le banche italiane
Le banche con le skills giuste possono far tornare in bonis questa categoria di crediti facendo ripartire l' economia.
Milano, 21 giugno 2018.
Gli Unlike to Pay ( UTP) sono i crediti per i quali la banca ritiene improbabile un rimborso integrale e rappresentano la nuova sfida per il sistema bancario italiano. Se la banca ha gli skills giusti per gestirli si tratta di crediti che possono tornare in bonis e, pertanto, possono essere un vantaggio sia per la banca che recupera il suo credito sia per le aziende (dietro gli UTP ci sono i crediti delle imprese)
Da un’analisi condotta da PwC è emerso che il portafoglio delle inadempienze probabili in Italia mostra un’elevatissima concentrazione: l’83% è concentrato tra le 10 maggiori banche (era l’81% a fine 2015) ed il 93% è invece riferibile alle maggiori 20 banche (in linea con il 2015).
Osservando il trend di progressivo calo del volume complessivo degli UTP (-8% nel 2016 rispetto al 2015 e -3% a fine 2015 vs. 2014).
Secondo PwC, il passaggio al IFRS9 da IAS39 richiederà un approccio diverso fortemente proattivo e nuove capacità all’interno degli istituti bancari. Da un lato, per il portafoglio crediti gestito, dovranno fortemente rafforzare le funzioni di monitoraggio del credito insieme a nuovi strumenti per la misurazione del rischio di credito (KPI, index, soluzioni avanzate di CRM). La sfida degli UTP non dipende solo dagli elevati volumi, ma anche dalla complessità che li caratterizza. Il comparto UTP include varie posizioni : dal semplice scaduto fino a quelle prossime allo status di vera sofferenza. A ciò si aggiungono misure dipendenti dal settore, dalla taglia, dalla permanenza del credito come UTP, e anche dalla presenza di eventuali garanzie. Per le banche è indispensabile una segmentazione del portafoglio e una dettagliata due diligence su ogni singola posizione UTP, per comprendere la qualità dell’asset e individuare la soluzione più ottimale.